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“Il Villaggio Olimpico di Milano? Lo abbiamo progettato come uno studentato”

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“Il Villaggio Olimpico di Milano? Lo abbiamo progettato come uno studentato”

Il dopo Olimpiadi Milano-Cortina 2026 è già realtà e sarà un lascito importante. Prima tappa 2024 per Welcoming Gate, la serie di incontri e dibattiti sul mondo dell’hospitality e del turismo. 

Ecco come cambia l’Italia grazie ai grandi eventi internazionali

Milano, 13 marzo 2024 _ Un progetto di ampia riqualificazione di alcune aree di Milano grazie agli interventi urbanistici che verranno realizzati in occasione delle prossime Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Non solo e non tanto, quindi, infrastrutture sportive, quanto ampi spazi di aggregazione caratterizzati dalla possibilità di convivere e di fare comunità, con una visione di città accogliente, sostenibile, proiettata verso il futuro.

È di questo e di molto altro che si è discusso nel corso della prima tappa del terzo anno di “Welcoming Gate –Projects & Development”, la serie di incontri, dibattiti e tavole rotonde organizzata da MC International e DOC-COM, dedicata al mondo dell’hospitality e allo sviluppo del settore. 

Al centro della tavola rotonda dedicata a “L’eredità architettonica del dopo 2026: cosa resta a Milano, finalità e progetti per il futuro”, coordinata dal prof. Francesco Scullica, Ordinario del Dipartimento Design del Politecnico di Milano, l’intervento di Luca Mangia, General Manager di COIMA REM, società leader nello sviluppo e nella gestione immobiliare per conto di investitori istituzionali.

“Nella realizzazione del Villaggio Olimpico, che sarà frequentato da atleti olimpici e paralimpici per non più di 45 giorni – ha spiegato Luca Mangia – ci siamo concentrati su quella che sarà l’utilizzazione futura della struttura, ovvero uno studentato per 1.700 studenti delle università milanesi. Questo il vero obiettivo: la legacy, l’eredità che i Giochi invernali lasceranno alla città. 

I maggiori problemi? Cercare di far accelerare le procedure tecnico–burocratiche, che in Italia ancora poco si conciliano con i tempi di un investitore privato che deve assicurare un ritorno ragionevole, per quanto possibile rapido e soddisfacente, al suo investimento. L’interesse era comunque altissimo visto che sono stati presentati progetti da oltre 50 Paesi in tutto il mondo.”

“E nella realizzazione di questo progetto che interessa l’area Porta Romana – ha poi confermato Gabriele Pascolini, Senior Associate Principal presso Skidmore Owings & Merrill, SOM – siamo stati molto attenti all’identità storica e funzionale delle zone interessate ed alla sostenibilità, dalla macro alle micro aree. Con Coima il nostro obiettivo è stato quello di creare una comunità intergenerazionale verde, senza alcuno spreco di materiale dall’originario villaggio olimpico al futuro studentato, con un master plan che vuole creare questo parco centrale che riconnette i vari tessuti cittadini, quello nord con quello sud, che fino a questo momento erano stati divisi dallo scalo ferroviario. Il tutto tenendo ben presente come è cambiato, soprattutto dopo il Covid, il modo di pensare sia la residenza sia gli uffici, dove bisogna inserire nuovi spazi di aggregazione che possano far sì che le persone creino delle relazioni al di là di quelle strettamente lavorative.”

Nel corso della tavola rotonda si è poi tenuta la presentazione del progetto PalaItalia-Santa Giulia ad opera di Cts Eventim – Investitore. Su tale punto il Prof. Francesco Scullica ha posto un interessante quesito riguardante la strategia e gli obiettivi di business dell’area polifunzionale del progetto.

Moritz Schneider, Senior Venue & Real Estate Developer di CTS Eventim, ha presentato un’ampia panoramica sui principali asset della società. In Italia gestisce altre attività connesse ai grandi eventi e ai live show, ma non strutture e l’Arena Milano Santa Giulia sarà la sua punta di diamante. Concentrandosi sul progetto chiave in Italia, “Arena Milano Santa Giulia” sarà ubicata nell’omonimo quartiere a Sud-Est di Milano, nell’ambito di un’operazione immobiliare tra le più vaste d’Europa. Si prevede che diventi il principale impianto di sport invernali al coperto, con l’hockey maschile su ghiaccio come sport principale, e sarà completato entro il 2025 per accogliere le Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026 per poi diventare la più grande Arena per eventi sportivi e musicali in Italia.

Giammichele MelisAssociate Director presso Arup, ha ampliato l’argomento specificando come la struttura diventerà una componente essenziale della città, interconnessa alle principali direttrici di Milano e al Villaggio Olimpico. Inoltre, il quartiere Santa Giulia sarà arricchito con un parco, la sede del conservatorio, le scuole di ogni ordine e grado e un museo scientifico dedicato ai più piccoli, integrando ulteriormente il tessuto sociale e culturale della zona. Diventando in questo modo uno dei più significativi esempi di rigenerazione urbana del territorio.

All’incontro è intervenuta Carolina Pacchi, Vice Rettore ai Rapporti istituzionali e con il territorio del Politecnico di Milano. “Nel passato – ha sostenuto – bastava che le università fossero dei luoghi di eccellente formazione e di ricerca di punta; oggi c’è un’aspettativa maggiore, ci si attende una capacità concreta di essere in dialogo con i propri territori, di essere capaci di captare quali sono le questioni e le sfide e di essere attori presenti all’interno di questi progetti. È un’attesa che il Politecnico cerca di soddisfare ogni giorno.”

Luca Bigliardi presidente del Chapter italiano di Fiabci – International Real Estate Federation ha poi sottolineato come le Olimpiadi rappresentino anche una responsabilità nei confronti della comunità e dell’ambiente. “È nostro dovere, quindi, garantire che questi progetti siano realizzati nel rispetto delle normative di sostenibilità ambientale e del benessere delle persone che vivranno e lavoreranno in questi luoghi. Noi ci impegniamo a sostenere e promuovere l’eccellenza nel settore immobiliare contribuendo al successo dei progetti legati alle Olimpiadi invernali e alla creazione di una città moderna, efficiente, accogliente per tutti e per lasciare un luogo migliore alle generazioni future.”

“La nostra associazione – ha poi sostenuto Enrico Cleva, presidente NEWH Milano, The Hospitality Industry Network – promuove le best practices ed il networking in tutto il mondo dell’ospitalità e per questo ringraziamo Marisa Corso per questi appuntamenti che ci offrono occasioni di confronto davvero molto interessanti. Giornate come queste illuminano lo scenario e siamo felici di poterne fare parte.”

“Sono incontri come questo che fanno dialogare non solo i progettisti, ma anche poi chi deve gestire gli alberghi – ha sottolineato Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano, Lodi e Monza Brianza – ed è innegabile che serva a tutti una grande sintonia in un momento in cui cambiano rapidamente le dinamiche dell’hospitality. Il nostro settore richiede ormai una forte specializzazione e l’albergo ha esigenze funzionali e gestionali che impattano anche su temi ambientali, in modo che l’imprenditore possa poi veder garantito dalla struttura di poter lavorare in modo proficuo.”

“Noi da sempre stiamo presidiando il tema della qualità architettonica degli interventi di rigenerazione urbana – ha quindi ricordato Alberto Bortolotti vice presidente dell’Ordine degli architetti di Milano – in particolare abbiamo avuto un nostro rappresentante nella commissione del concorso riguardante l’area di Porta romana. Ci preme molto, in questa fase, cercare di incidere nei processi sempre guardando appunto alla legacy, al futuro che questi interventi trasformazione urbana avranno sulla città perché innegabile che, dopo Expo, le Olimpiadi invernali avranno un ruolo fondamentale, di impatto virtuoso nel modo di concepire la città, in ottica internazionale. Milano è al centro di un dibattito, di un ripensamento.” 

Un nuovo sito internet

Nel corso dell’incontro è stato inoltre lanciato il nuovo sito internet di Welcoming Gate (https://www.welcoming.space/) in cui vengono proposti, oltre alle notizie sempre aggiornate, anche tutti i filmati, le registrazioni degli interventi, le fotografie degli eventi passati. “Non solo uno strumento di servizio sugli appuntamenti futuri – ha specificato Chiara Caliceti, general manager di DOC-COM – ma anche un ricco archivio dei percorsi finora fatti ed un contenitore di approfondimento dove si possono analizzare i temi di maggiore interesse. Un grande archivio finalizzato ad una ricerca culturale sui temi che sono al centro dei nostri incontri.”

“Questo focus sulla parte architettonica – ha sottolineato Marisa Corso, CEO di MC International – e su cosa succederà, dopo, di queste opere è stato trattato ampiamente dai nostri relatori, ma soprattutto con estrema concretezza, analizzando il percorso, le motivazioni e le problematiche, con quel taglio molto pragmatico che ricerchiamo sempre per i nostri incontri. Ringrazio tutti per la collaborazione, con la soddisfazione di aver segnato una nuova tappa nell’avvicinamento ai Giochi Olimpici Milano-Cortina 2026. E grazie in particolare, agli enti patrocinatori dell’iniziativa: Regione LombardiaFederalberghi Milano, Lodi, Monza e Brianza, Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Milano, Politecnico di Milano, Polidesign.” 

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